Bellissimo primo articolo (non so se si possano chiamare così, sinceramente sono ignorante in materia). Per prima cosa ti ringrazio perché hai stimolato in me delle riflessioni interessanti che però ho già dimenticato perché ormai la mia memoria, ma in generale la mia mente, non riesce a stare focalizzata su una cosa per più di 15 secondi. Questo mi riporta a un pensiero che stavo facendo proprio leggendo quello che hai scritto: potrebbe essere la letteratura di serie B (sul concetto poi ci sarebbe sicuramente da discutere) sintomo della società di oggi? Questa velocità che ci siamo imposti sta rallentando se non addirittura esaurendo lo stimolo a metterci in gioco e anche in discussione frenando così la nostra voglia di fare quello "scalino culturale" che viene richiesto all'età (solitamente) di 16 anni, passando così da Harry Potter a Il cardellino (per fare due esempi banalissimi)? Potrebbe anche essere che probabilmente non ci viene neanche più insegnato quanto sia interessante e stimolante la ricerca delle fonti, l'approfondire l'argomento che abbiamo davanti. Parlo anche un po' per esperienza personale ma ricordo che il periodo delle superiori a livello accademico è stato povero, arido e solitario, fatto di insegnanti anziani e scoraggiati che non cercavano un dialogo con uno studente che parlava una lingua completamente diversa dalla sua. Questo mi ha portata poi a pensare di non essere all'altezza della fase successiva che è l'università ma a rifugiarmi in una via che PENSAVO fosse più semplice: cioè il lavoro.
Ovviamente ci sarebbe molto altro da dire e sicuramente il mio pensiero (fin qui estremamente spicciolo e soggettivo) non si esaurisce in questo commento ma...
grazie e attendo con ansia la prossima newsletter (?)
Intanto grazie per la lettura!! é importante sapere che stimoli riflessioni (anche se poi le si dimentica ahah) perché è un po' l'obiettivo. Non so se sia sintomo della società, tendenzialmente diffido un po' di espressioni come queste perché tendono a semplificare o a portare a fraintendimenti. Vedo anche io però questa tendenza a non provare cose nuove, in primis su di me. In parte credo sia per la velocità, poi anche per una questione, forse, di comfort zone in un contesto mediatico negativo, dove le cattive notizie ci raggiungono quotidianamente. Poi sì c'è il fattore scuola/università, copio e incollo quello dici.
Provvedo a guardare i videoessay e gli youtuber citati mentre aspetto il prossimo post 👉👈
Siiii 😼
Sapevo che questa newsletter non mi avrebbe delusa
Sapevo che mi sarei perso i commenti 🧍🏼♂️ Grazie eheheheh
Mi è piaciuta molto! Complimenti ! 🌸
Grazie!! 🙏😭
Bellissimo primo post, spero di vederne altri presto 🦐
Grazie eheh ci vediamo fra un mese tondo
Bellissimo primo articolo (non so se si possano chiamare così, sinceramente sono ignorante in materia). Per prima cosa ti ringrazio perché hai stimolato in me delle riflessioni interessanti che però ho già dimenticato perché ormai la mia memoria, ma in generale la mia mente, non riesce a stare focalizzata su una cosa per più di 15 secondi. Questo mi riporta a un pensiero che stavo facendo proprio leggendo quello che hai scritto: potrebbe essere la letteratura di serie B (sul concetto poi ci sarebbe sicuramente da discutere) sintomo della società di oggi? Questa velocità che ci siamo imposti sta rallentando se non addirittura esaurendo lo stimolo a metterci in gioco e anche in discussione frenando così la nostra voglia di fare quello "scalino culturale" che viene richiesto all'età (solitamente) di 16 anni, passando così da Harry Potter a Il cardellino (per fare due esempi banalissimi)? Potrebbe anche essere che probabilmente non ci viene neanche più insegnato quanto sia interessante e stimolante la ricerca delle fonti, l'approfondire l'argomento che abbiamo davanti. Parlo anche un po' per esperienza personale ma ricordo che il periodo delle superiori a livello accademico è stato povero, arido e solitario, fatto di insegnanti anziani e scoraggiati che non cercavano un dialogo con uno studente che parlava una lingua completamente diversa dalla sua. Questo mi ha portata poi a pensare di non essere all'altezza della fase successiva che è l'università ma a rifugiarmi in una via che PENSAVO fosse più semplice: cioè il lavoro.
Ovviamente ci sarebbe molto altro da dire e sicuramente il mio pensiero (fin qui estremamente spicciolo e soggettivo) non si esaurisce in questo commento ma...
grazie e attendo con ansia la prossima newsletter (?)
Intanto grazie per la lettura!! é importante sapere che stimoli riflessioni (anche se poi le si dimentica ahah) perché è un po' l'obiettivo. Non so se sia sintomo della società, tendenzialmente diffido un po' di espressioni come queste perché tendono a semplificare o a portare a fraintendimenti. Vedo anche io però questa tendenza a non provare cose nuove, in primis su di me. In parte credo sia per la velocità, poi anche per una questione, forse, di comfort zone in un contesto mediatico negativo, dove le cattive notizie ci raggiungono quotidianamente. Poi sì c'è il fattore scuola/università, copio e incollo quello dici.